venerdì 29 maggio 2015

Nintendo

A volte sento la mancanza dei bei giochi divertenti di una volta. Che in realta' esistono ancora e so anche quali sono ma mi manca il tempo per giocarli. Potrei quindi dire che mi manca il tempo libero che avevo una volta per potermi divertire.
Tutto il mio (poco) tempo libero viene morbosamente assorbito dai giochi online a scariche di daily, quest, patch e upgrade. Il lavoro dopo il lavoro, un fenomeno tutto contemporaneo, un "first world problem". A volte mi diverto, a volte e' solo routine.
Dici "e nei tempi morti?" certo, ad averceli i tempi morti. Non che invecchiando la vita diventi difficile per tutti ma il tempo libero che si aveva ai tempi della beata fanciullezza e' un caro e lontano ricordo quandi arrivi agli 'enta. E come se non bastasse i giochi di oggi fanno di tutto per durare mesi, se non anni, a colpi di early access, DLC, nuove versioni, add-on, mods. Oggi un gioco non e' piu' quel pezzo di software che installi e ciao ma e' un organismo che cresce e vuole essere sfamato ogni giorno.
Tre generazioni di console fa (oggi siamo all'ottava) era pensiero comune che per giocare pronti e via dovevi affidarti alle console. Prima ancora (16-bit e precedenti) bastava inserire una cartuccia e spingere il tasto power su ON. No patch, no DLC, nada de nada. Il gioco era come era, ed era perfetto nella sua semplicita'. Una semplicita' a cui Nintendo ancora oggi si aggrappa, testardamente, cercando di convincere il mondo che quella e' la via giusta da seguire, quello vuol dire divertirsi giocando, quello e' puro gameplay.
Ma il mondo nel frattempo e' cambiato.
Siamo cresciuti con Nintendo che ci teneva per mano e quando finalmente eravamo pronti per entrare nel mondo dei grandi Nintendo c'ha lasciati ed e' tornata indietro a prendere i nuovi arrivati.
"Andate miei figli, andate e non dimenticate mai il significato di divertimento".
Ma noi abbiamo dimenticato.
E le nuove leve guardano quello che facciamo noi, non capiscono e si fan sedurre da tutto quello che dovrebbe essere "accessorio" ad un gioco, non hanno il nostro background per capire. E la grassa macchina del marketing fagocita ogni anno il solito fps, il solito gioco di calcio, il solito action. Cambia la risoluzione, cambia la confezione ma e' sempre il solito polpettone.
Te ne rendi conto in un giorno di scazzo, giochi a Binding of Isaac, scopri Paper Please, Shovel Knight, Rogue Legacy, magari assapori del retrogaming perche' la tua youtube-star che segui te ne ha parlato e per un po' realizzi, lo senti. Ma all'ennesimo nuovo annuncio tipla A ecco che tutto si sfuoca, blur settato su Ultra e r_picmip 0.
Il mercato a cui si affaccia Nintendo e' fatto di eterni peter pan che non vogliono crescere, Nintendo non vuole crescere.
E per quelli che invecchiano il tempo libero non va piu' cercato in casa.
Il tempo libero e' quello che riscopriamo mentre ci spostiamo da un luogo all'altro, molto spesso per lavoro. E' quello il tempo che bramano le software house per smartphone ed e' quel tempo che Nintendo non ha saputo prevedere. Pensava di dominarlo con le portatili ma l'avvento degli smartphone ha cambiato tutto. La loro diffusione e' stata enorme, praticamente ognuno di noi ne ha sempre uno con se e l'utente casual preferisce giocare direttamente sul suo smartphone piuttosto che comprare l'ultima console portatile di turno. A loro non interessa l'enorme parco giochi che si portano dietro o le nuove tecnologie che disperatamente propongono, come la stereoscopia 3D.
I casual gamers da divano sono usciti e si son messi in movimento; sono diventati i casual gamers on the fly da candy crush o temple run e Nintendo s'e' ritrovata tagliata fuori.

L'E3 del 2015 e' alle porte, potrebbe essere il punto di svolta per Nintendo. WiiU non vende, i suoi giochi non vendono. E' successo a Sega ma eravamo distratti, ieri e' capitato a Konami ed e' stato duro da digerire, tra poco potrebbe essere il turno della grande "N".
Se vuole riprendersi la massa di casual gamers non le resta che il mobile game, lo ha capito Konami e lo dice da diversi anni anche Satoru Iwata.
I casuals, dopo un'intensa giornata di mobile game, rientrano a casa e vogliono rilassarsi con grafica iper-realistica e interminabili cut-scene.
Vogliono il cibo sintetico preparato in laboratorio e lasciano che la frutta nel cesto sul tavolo marcisca, dimenticata. Leggi tutto...

mercoledì 20 maggio 2015

"We will pursue mobile games aggressively"

Ed e’ con questo statement che il nuovo CEO Hideki Hayakawa chiude ogni possibile speculazione sul futuro di Konami.
E’ successo cosi’ in fretta che l’effetto sulla pelle e’ quello dell’ ice bucket challenge: un attimo prima hai il misterioso playable trailer “P.T.” con Guillermo del Toro e Norman Reedus al servizio di Kojima e poi *puff* il sogno svanisce, cancellano il progetto, prendono a pesci in faccia Kojima e il magico regno Konami si dissolve con la rapidita’ di Fantàsia.
Solo che non c’e’ Sebastian a dare un nome alla regina.
E capisci che qualcosa dentro di te se ne va, nostalgia di ricordi di giornate volate a passo di joypad.
Giochi per nes, snes, gameboy, ds, ultra64… praticamente ogni console mai esistita (comprese quelle da te non possedute). Perle come The Goonies, Castlevania, Life Force, Metal Gear (il primissimo), Silent Service o Teenage Mutant Ninja Turtles, figli della generazione 8bit. O titoli a te ancora piu’ cari dell’epoca SNES come Axelay, Contra III, Parodius, Teenage Mutant Ninja Turtles IV: Turtles in Time, Batman Returs, tutti i Ganbare Goemon, Lethal Enforces (!!!), Sunset Riders, Animaniacs, Zombies Ate My Neighbors, il bellissimo Adventures of Batman & Robin, Pop’n Tweenbe, Dracula X, Metal Warrior (!!) e i primi Fighting/Perfect Eleven, capostipiti del moderno PES e fedeli compagni di afose estati dove, finestra spalancata e volume esageratamente alto, facevi sapere ai tuoi vicini che avevi appena segnato l’ennesimo gol di campionato. E poi i titoli per PSx, i bellissimi Suikoden, l’immenso e inarrivabile Castlevania: Symphony of the Night, i primi PES, i Silent Hill e il capolavoro assoluto: Metal Gear Solid



E questa e’ solo una parte, la mia parte (e non sono neanche tutti). Perche’ i titoli che ho messo li ho giocati, li ho finiti, li ho fatti miei.
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Addio Konami, con te se ne va la primavera




UPDATE 
aggiungo questo video coi migliori 10 franchises di Konami, giusto per mettere ulteriori bruschette negli occhi


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